È un fatto noto: tradurre richiede precisione, sensibilità culturale e una profonda comprensione delle lingue coinvolte. Sebbene il consiglio universale sia quello di affidarsi a professionisti esperti, capita sempre più spesso di imbattersi in testi tradotti in modalità “fai da te”, con errori grossolani e sviste imperdonabili. In questo articolo esploreremo alcuni degli errori più comuni nella traduzione self-made e forniremo suggerimenti pratici su come evitarli.
- Traduzione Letterale
Esempio: tradurre l’inglese “It’s raining cats and dogs” come “sta piovendo gatti e cani” in italiano, o ancora “avoir le cafard” in francese come “avere lo scarafaggio”.
Suggerimento: la traduzione letterale spesso non funziona a causa delle differenze culturali e idiomatiche. È importante comprendere il significato sottostante dell’espressione e trovare un equivalente nel linguaggio di destinazione. In questo caso, una traduzione più appropriata potrebbe essere, rispettivamente, “sta piovendo a dirotto” e “essere giù di morale”.
- Mancanza di contesto
Esempio: tradurre “bank” senza considerare se si tratta di una banca finanziaria o della riva di un fiume.
Suggerimento: contestualizzare sempre il termine da tradurre. È importante rivedere il l’intero testo e, se necessario, chiedere chiarimenti per assicurarsi di scegliere il termine corretto.
- Trascurare le differenze culturali
Esempio: tradurre una campagna pubblicitaria senza adattare il messaggio al mercato locale.
Suggerimento: comprendere e rispettare le differenze culturali è essenziale. Effettuare una ricerca approfondita sulla cultura di destinazione e, se possibile, collaborare con un madrelingua o un esperto culturale.
- Errore di grammatica, sintassi e punteggiatura
Gli esempi si sprecano, conoscere le regole grammaticali e sintattiche della lingua di destinazione (così come di quella di partenza) è quantomai cruciale.
- Traduzione di termini tecnici o settoriali
Esempio: tradurre “driver” con “autista” in un contesto informatico.
Suggerimento: utilizzare glossari specifici del settore e consultare esperti tecnici per garantire l’accuratezza dei termini specialistici.
- I “false friends”
Esempio: tradurre “actual” come “attuale” in italiano, quando in realtà spesso significa “reale” o “effettivo”.
Suggerimento: studiare e memorizzare i falsi amici tra le lingue di lavoro per evitare questi errori comuni. Utilizzare dizionari bilingui affidabili per verificare il significato dei termini ambigui.
- Ignorare le convenzioni locali
Esempio: mantenere il formato di data anglosassone (mese/giorno/anno) in un testo italiano.
Suggerimento: verificare sempre e adattare all’occorrenza il testo alle convenzioni di formattazione, come date, numeri e valute, al formato locale.
- Uso inappropriato delle forme di cortesia
Esempio: tradurre “you” senza considerare il grado di formalità (lei, tu) in italiano.
Suggerimento: determinare il tono appropriato in base al pubblico di destinazione. Usare le forme di cortesia corrette per evitare malintesi e rispettare le norme sociali della lingua di destinazione.
Nota. Questi sono solo alcuni degli errori di traduzione più comuni e facilmente evitabili. In linea generale, il consiglio resta quello dell’introduzione: affidatevi ai professionisti.
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Foto di George Becker da Pexels