L’intelligenza artificiale promette di diventare la pietra filosofale degli anni a venire. Non parliamo di Harry Potter ma della mitica sostanza alchemica capace di trasformare metalli grezzi in oro e argento. Metaforicamente parlando, ovviamente, l’intelligenza artificiale ha tutte le caratteristiche per divenire l’arma in più capace di trasformare e ampliare la natura dei servizi, anche linguistici. Ultimamente, si è tanto parlato di ChatGPT, ma Open AI non è l’unica realtà che sta investendo in queste nuove tecnologie, anche l’Unione europea, tramite il suo fondo europeo per la difesa (EDF), sta supportando diversi progetti di intelligenza artificiale.
Come anticipato, sono numerosi gli attori che negli ultimi anni hanno compreso le capacità potenziali dell’intelligenza artificiale, tra cui anche istituzioni ed enti statali e sovranazionali. Tra queste, figura proprio l’Unione europea.
Come visionabile sulla pagina Shaping Europe’s digital future, tra le tappe più importanti nello sviluppo di un approccio europeo all’intelligenza artificiale figura anche una press release di marzo 2018, nella quale venivano poste le basi per la collaborazione internazionale.
Riprendendo le parole della Commissione: “L’approccio dell’UE all’intelligenza artificiale è incentrato sull’eccellenza e sulla fiducia, con l’obiettivo di potenziare la ricerca e la capacità industriale garantendo al tempo stesso sicurezza e diritti fondamentali”. E ancora: “promuovere l’eccellenza nell’IA rafforzerà il potenziale dell’Europa nel competere a livello globale. Per raggiungere questi obiettivi occorre anzitutto consentire lo sviluppo e l’adozione dell’IA nell’UE. Rendere l’Unione il luogo in cui l’IA prospera dal laboratorio al mercato. Garantire che l’intelligenza artificiale sia una forza positiva nella società, e costruire una leadership strategica in settori ad alto impatto”.
La Commissione europea, inoltre, vuole affrontare i rischi derivanti dall’intelligenza artificiale mediante l’istituzione di una serie di “norme complementari, proporzionate e flessibili”. Queste regole garantiranno inoltre all’Europa un ruolo guida nella definizione del gold standard globale.
Il fondo per la difesa
Il fondo europeo per la difesa (European Defence Fund – EDF) è l’iniziativa promossa dalla Commissione europea per supportare la ricerca e lo sviluppo nel settore della difesa.
Tra gli obiettivi vi è inoltre quello di promuovere la collaborazione tra imprese e laboratori, interni all’UE, per garantire una base industriale innovativa e competitiva alla difesa europea.
Per maggiori dettagli consigliamo di visitare la pagina dedicata all’EDF.
Con l’obiettivo di incrementare e migliorare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore della difesa, l’Unione europea, o per meglio dire la Commissione europea ha selezionato diversi progetti collaborativi R&S da finanziare con l’EDF.
Alcuni di voi si staranno chiedendo perché ASTW ne parla?
La risposta è duplice. In primis perché l’attenzione della nostra realtà è da sempre rivolta alle nuove tecnologie e innovazioni.
In secondo luogo, all’interno dei progetti finanziati dalla Commissione europea ve n’è uno relativo alle tecnologie del linguaggio basate sull’intelligenza artificiale.
Il progetto in questione si chiama ALADAN e riunisce quattro piccole e medie imprese di quattro distinte nazioni europee: Francia, Germania, Repubblica Ceca e Cipro.
L’obiettivo di ALADAN è quello di progettare e sviluppare un quadro strutturale per lo sviluppo di soluzioni linguistiche basate sull’AI. Ovviamente, essendo il fondo europeo per la difesa a finanziare il progetto, i campi di applicazione di queste tecnologie rientrano nel settore della difesa.
Volendo entrare nello specifico, questo progetto approfondirà quattro distinte tecnologie linguistiche, ovvero l’identificazione della lingua parlata, il riconoscimento vocale, la ricerca dei termini pronunciati e la traduzione del testo scritto e della lingua parlata.
Uno dei principali limiti dell’applicazione di queste tecnologie al settore della difesa è la riservatezza dei dati necessari all’addestramento. Per raggiungere gli obiettivi prefissati il team di progetto si baserà principalmente sull’uso di dati non riservati, utilizzando solo una piccola quantità di dati specifici per la convalida.
Per maggiori informazioni consigliamo di visitare la scheda informativa del progetto.
Il progetto è iniziato nel dicembre 2022 e proseguirà fino al 2026. Il finanziamento totale ammonta a 3,2 milioni di euro.
Foto di Dušan Cvetanović
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