È un fatto innegabile che le tecnologie linguistiche per la traduzione automatica stiano progredendo rapidamente verso standard di qualità sempre maggiori. Purtroppo, però, questi risultati portano erroneamente molti a credere di poter affrancarsi dalle competenze esclusivamente tipiche dei linguisti, portando all’inevitabile fallimento del processo traduttivo. Molti, ma fortunatamente non tutti. Dagli USA arriva un’ulteriore conferma sull’importanza del traduttore umano per garantire una corretta comunicazione multilingue.
All’interno dei nostri canali abbiamo più volte sottolineato quanto sia essenziale la figura del traduttore professionista per assicurare la migliore qualità del testo tradotto.
È quindi con piacere che divulghiamo la notizia odierna, nel tentativo di ribadire ancora una volta il nostro pensiero: le macchine non sostituiranno l’uomo. Quantomeno, non nel campo nei servizi linguistici.
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Ma spostiamoci ora oltre oceano per comprendere meglio quanto garantire una corretta comunicazione possa risultare di vitale importanza, specialmente in casi di emergenza. Parliamo infatti di avvisi di emergenza wireless o WCA (Wireless Emergency Alerts), diramati dalle autorità alla popolazione in caso situazioni di pericolo dovute a maltempo ed eventi estremi.
USA: il traduttore umano per le emergenze
A fine giugno 2023, la Federal Communications Commission (FCC) statunitense ha annunciato l’ampliamento delle lingue utilizzate per veicolare i messaggi di allerta ai cittadini.
“Questa proposta affronterebbe la necessità delle autorità di comunicare con le persone in lingue diverse dall’inglese e dallo spagnolo, indipendentemente dalle capacità di traduzione interne delle autorità di allerta”, afferma nel suo comunicato la FCC.
Ampliamento che, tuttavia, si baserebbe esclusivamente sull’utilizzo degli strumenti di machine translation attualmente disponibili sul mercato. Senza la supervisione o un qualsiasi tipo di controllo da parte di linguisti umani.
Allarmati per le possibili conseguenze negative derivanti da un’errata comunicazione in situazioni di rischio, un gruppo di 15 procuratori generali degli Stati Uniti ha redatto una lettera di commento alla proposta:
“Siamo preoccupati, fare affidamento sulla traduzione automatica per tradurre i WEA dall’inglese ad altre lingue potrebbe comportare avvisi imprecisi”.
Al contrario, la loro proposta prevede un utilizzo di comunicazioni “standard” per ogni possibile situazione, pre-tradotte con il supporto di traduttori umani e revisionate da parlanti nativi. Lo stesso modus operandi già applicato, ad esempio, dalla città di New York.
In effetti, così come avviene in Italia, queste comunicazioni utilizzano messaggi preimpostati, inviati a ogni nuova occorrenza dello stato di rischio. La traduzione di questi testi, quindi, può essere facilmente gestita prima dell’avvio del nuovo servizio ampliato, negli USA così come in altre nazioni, affidando il compito a un traduttore umano capace di assicurare la corretta divulgazione delle informazioni utili.
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