Precisamente un anno fa vi avevamo parlato della proposta di legge Bill 96 presentata dal ministro del Québec per la lingua francese.
Il Bill 96, ai tempi, rappresentava una reale opportunità di ampliare il mercato dei servizi linguistici nella provincia canadese. Come scritto all’interno del nostro articolo Québec: il Bill 96 potrebbe aumentare la richiesta di traduzioni, il disegno di legge era volto a promuovere un uso intensivo della lingua francese da parte di aziende, amministrazione pubblica e cittadini.
Nonostante questa sia già la lingua ufficiale del Québec, l’uso dell’inglese ha raggiunto nel corso degli anni livelli tali da stabilire un bilinguismo de facto. E proprio da questa consuetudine, unitamente alla storia linguistica dell’area e alla forte presenza di cittadini anglofoni, che il Bill 96 non riscosse pareri unanimi.
Dal 12 maggio 2021, data di presentazione all’Assemblea nazionale della proposta di legge, ha preso piede una campagna volta a minare il Bill 96. raccogliendo su change.org oltre 71 000 firme. Petizione presentata con toni forti e rivendicazioni di carattere democratico e libertario non meglio precisate.
Tuttavia, a un anno di distanza, precisamente il 1° giugno 2022, il Bill 96 è diventato ufficialmente legge.
Bill 96: le nuove prescrizioni
Come anticipato, la nuova legislazione prevede l’utilizzo quasi esclusivo del francese all’interno delle aziende, nella politica locale e nell’istruzione.
Nello specifico, il Bill 96 limita l’utilizzo della lingua inglese anche all’interno del sistema legale, prevedendo conseguentemente un uso maggioritario della lingua francofona. Le imprese operanti in Québec dovranno rispettare una serie di normative linguistiche più rigorose nella stesura dei contratti e nella comunicazione esterna e interna. Questo include quindi anche le campagne pubblicitarie, le relazioni con i propri clienti e dipendenti e i rapporti con la pubblica amministrazione.
Pubblica amministrazione che dovrà a sua volta rispettare queste nuove prescrizioni. Tutti i contratti pubblici dovranno essere redatti esclusivamente in lingua francese. Inoltre, qualsiasi comunicazione tra un’impresa e un ente statale in merito a permessi, sovvenzione e altre tipologie di assistenza finanziaria dovrà avvenire in lingua francofona.
Le imprese che prestano servizi al pubblico per conto dell’amministrazione dovranno quindi attenersi alle medesime disposizioni applicabili nel caso in cui fosse la pubblica amministrazione stessa ad agire direttamente.
Inoltre, la legge riguarda anche i rapporti con i privati, i quali dovranno avere la possibilità di visionare contratti e documenti in lingua francese, potendo scegliere in un secondo momento l’utilizzo esclusivo dell’inglese.
Il mancato rispetto di queste normative esporrà l’ente o l’azienda a sanzioni pecuniarie e azioni legali da parte dell’agenzia governativa incaricata della sorveglianza.
In conclusione, sebbene gli effetti di questa nuova regolamentazione siano ad oggi sconosciuti, è facilmente intuibile come un aumento nell’utilizzo della lingua francese all’interno di questi settori possa portare a una crescita della domanda per gli LSP che offrono questi servizi.
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