Amata e studiata in tutto il mondo, la lingua italiana incanta e si diffonde come un prezioso legame culturale con il nostro Bel Paese. Per milioni di persone l’italiano non è solo uno strumento di comunicazione, ma un veicolo di emozioni, tradizioni e sapori unici, un filo capace di unire le opere dei grandi maestri alle moderne espressioni di creatività. Tuttavia, come ci insegna l’esperienza diretta di tutti noi parlanti nativi, la lingua italiana porta con sé limiti intrinsechi difficili da superare.
Specialmente sul piano internazionale.
Riprendendo quanto detto in un nostro articolo pubblicato lo scorso anno, di cui trovate il link qui sotto, sono più di 2 milioni gli studenti di italiano in tutto il mondo.
Due milioni di persone che scelgono di studiare l’italiano come lingua straniera per arricchire il proprio bagaglio culturale. Un dato che ovviamente include gli oltre 400 mila studenti degli Istituti Italiani di Cultura e delle nostre scuole all’estero.
Leggi anche:
Numeri incredibili, capaci di testimoniare il rilievo internazionale dell’italiano in svariati settori e ambiti. Ma allora quali sono gli svantaggi?
I limiti della lingua italiana
Intervistata di recente da Gianluca Gazzoli per un episodio di Passa dal BSMT, Milena Gabanelli ha offerto un’interessante spunto di riflessione riguardante la nostra lingua.
Nello specifico, la giornalista confrontava rapidamente il numero di abbonati alle principali testate giornalistiche italiane, francesi, inglesi e spagnole. Nel breve elenco, ha dunque citato il Corriere della Sera, Le Monde, The Guardian e El País, sottolineando come i dati relativi alle testate nostrane figurino in fondo alla lista.
La riflessione, tuttavia, verte principalmente sulla lingua utilizzata per veicolare le informazioni all’interno dei quotidiani, arrivando alla conclusione che “l’Italia è penalizzata dalla lingua”.
Questo è senza dubbio un fatto, ma perché?
La risposta arriva dalla stessa Gabanelli, che evidenzia come Le Monde sia fruibile da tutti i cittadini dei paesi francofoni, ovvero le regioni del mondo in cui si parla correntemente il francese.
Lo stesso vale per i giornali inglesi e spagnoli, letti in svariati Paesi sparsi per il mondo.
L’impatto sulle aziende italiane
I limiti della lingua italiana non impattano esclusivamente sui media di informazione.
Il tema è facilmente estendibile a tutte le realtà che intendono espandere i propri orizzonti, ampliando il proprio raggio d’azione in più aree geografiche.
Un’azienda italiana non potrà dunque pensare di comunicare con i propri clienti, o potenziali clienti, nella nostra lingua, e aspettarsi un ritorno positivo in nazioni che non utilizzano l’italiano come lingua ufficiale o co-ufficiale.
La soluzione, ancora una volta, la si può trovare nei servizi linguistici.
La traduzione svolge un ruolo essenziale nel consentire alle imprese di allargare i propri mercati, cogliendo tutte le opportunità offerte da un mondo sempre più globalizzato.
Per saperne di più sui nostri servizi di traduzione, clicca qui.
Foto di Andrea Piacquadio