Nel nostro ultimo articolo, Lingua: semplice per gli umani, complessa per le macchine, citando le parole di Marco Trombetti abbiamo analizzato i motivi capaci di rendere il traduttore umano imprescindibile nel processo traduttivo. All’interno del testo abbiamo parlato delle difficoltà delle macchine nell’apprendere e gestire i linguaggi naturali, elogiando l’intelligenza e la sensibilità tipica degli esseri umani. Tuttavia, nella cassetta degli attrezzi del traduttore trova posto un’altra componente essenziale nel processo di conversione interlinguistica: le conoscenze extralinguistiche dei traduttori.
Ogni nazione si compone di individui differenti, certo, ma pur sempre accomunati da tradizioni, stili di vita e background culturali comuni. Basti pensare, ad esempio, ai tabù tipici di un dato popolo, o ancora, alle vicissitudini storiche capaci di sviluppare un senso comune del giusto e di arricchire con una semantica del tutto esterna da quella esclusivamente linguistica parole e termini utilizzati in determinati contesti sociali e politici.
Sebbene queste problematiche non emergano dai testi che compongono il core business di ASTW; che lo ricordiamo si compone di documenti provenienti dall’ambito medico-scientifico, dal settore legale e giuridico e brevettuale, le competenze e l’esperienza del linguista richieste dai nostri campi di applicazione sono paragonabili a quelle necessarie nei processi di localizzazione.
Un linguista alle prese con un testo legale deve poter contare sulla propria esperienza e conoscenza dei sistemi legali internazionali. Allo stesso modo, quando si traduce un testo, ad esempio, di marketing o si localizza un contenuto audiovisivo per un pubblico diverso da quello di origine, il professionista fonderà il proprio lavoro sulle conoscenze extralinguistiche (e quindi culturali, storiche e politiche) del Paese per il quale sta effettuando la conversione linguistica.
La mancanza di queste attenzioni potrebbe causare l’insorgere di difficoltà e problematiche di diversa natura. Problematiche che in questi giorni hanno interessato l’espansione di Disney+ in Turchia.
Conoscenze extralinguistiche: i traduttori di Disney+ in Turchia
Lo scorso giugno, il noto servizio on demand gestito da Disney Media and Entertainment Distribution ha ufficialmente presentato i propri servizi per il popolo turco.
Esattamente un mese dopo, come riportato da Multilingual, i giornali locali hanno riportato la notizia relativa alla ricezione da parte dei linguisti Disney di un’e-mail contenente direttive e indicazione sul corretto trattamento di determinati temi sensibili. I contenuti oggetto di segnalazione riguardano concetti e opinioni che potrebbero offendere la leadership del Paese.
Negli ultimi anni il governo turco ha incrementato il monitoraggio dei contenuti promossi dalle piattaforme di streaming. Una legge del 2020, infatti, ha richiesto a diversi social network di identificare e nominare dei rappresentanti turchi. Rappresentanti in grado di controllare e monitorare la pubblicazione di eventuali fake news e messaggi propagandistici di disinformazione.
All’interno della mail, si richiedeva ai linguisti di segnalare all’azienda determinati argomenti delicati. Come i contenuti relativi alla comunità LGBTQ e le rappresentazioni del presidente Erdoğan nelle vesti di un dittatore. Nello specifico, ai traduttori è stato inoltre richiesto di segnalare eventuali riferimenti al genocidio del popolo armeno e alla popolazione curda.
Ad oggi, non è ancora stato chiarito quale azione verrà intrapresa da Disney in merito alla vicenda, sebbene tali notifiche potrebbero essere utilizzate per identificare e censurare contenuti che vanno contro il punto di vista del governo del Paese.
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Foto di Porapak Apichodilok da Pexels
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