Prendendo spunto da una ricerca di recente pubblicazione, relativa a un classificatore automatico capace di distinguere queste diverse tipologie di output, vogliamo oggi far luce sulle caratteristiche e le peculiarità di queste tre forme di traduzione: automatica, ibrida o umana.
Come anticipato, lo studio in questione mira alla realizzazione di un sistema di rilevazione automatica della modalità di traduzione di un dato testo. Il classificatore, addestrato su modelli linguistici multilingue e su input testuali comprensivi del testo di origine accompagnato dalla relativa traduzione, ha mostrato risultati molto promettenti.
Per maggiori informazioni: Automatic Discrimination of Human and Neural Machine Translation in Multilingual Scenarios
Ma come è possibile distinguere la modalità di traduzione di un testo? E soprattutto, in cosa si differenziano l’una dall’altra?
Traduzione automatica, ibrida o umana: le differenze
Molti esperti del settore hanno ben chiare le informazioni presenti in questo articolo. La maggior parte dei traduttori professionisti, ad esempio, sarà in grado di rilevare l’origine di una traduzione semplicemente leggendo le prime righe del testo.
Ciononostante, può risultare un compito arduo per i non addetti ai lavori, specialmente alla luce dei traguardi raggiunti dalle nuove tecnologie.
Traduzione automatica
Questa espressione indica una tipologia di conversione linguistica ad appannaggio esclusivo dei sistemi di machine translation. Il testo di origine viene inserito nel sistema di traduzione automatica che restituisce un testo nella lingua di interesse.
Generalmente, questa tipologia di traduzione restituisce un output semanticamente coerente con il testo di partenza, spesso a discapito dello stile testuale, della coerenza terminologica e del rispetto del settore di appartenenza.
Spesso, non sempre. Esistono infatti ambiti e tipologie testuali che si prestano maggiormente a questo processo, sebbene il consiglio degli esperti sia quello usufruirne esclusivamente per la comprensione del messaggio e per un utilizzo privato della traduzione da parte di persone con una conoscenza, seppur limitata, della lingua e/o del contesto.
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Traduzione ibrida
Altrimenti detta post-editing, definisce la sinergia tra esseri umani e sistemi di machine translation.
Rappresenta a oggi il gold standard dei servizi di traduzione, capace di unire l’elevata qualità garantita dai linguisti umani e il contenimento delle tempistiche e dei costi del servizio.
In questa modalità di lavoro il testo viene dapprima elaborato da un sistema di machine translation, accuratamente addestrato e istruito dal linguista. La traduzione automatica viene quindi controllata e modificata dal traduttore umano, in grado di identificare e correggere ogni aspetto testuale incorretto o impreciso.
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Traduzione umana
Com’è facilmente immaginabile, questa modalità prevede la presenza quasi esclusiva di un linguista umano all’interno del processo.
Si sposa particolarmente bene con i testi di carattere creativo, nei quali l’utilizzo della traduzione automatica potrebbe risultare svantaggioso, appesantendo il lavoro del professionista.
Ad oggi il mercato tende a sfavorire questa tipologia di conversione linguistica, in quanto la competizione in termini di costi e tempistiche fa sì che l’adattamento ai nuovi workflow diventi quasi imprescindibile.
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