Dopo il grande successo riscosso dall’articolo dedicato alle espressioni tipiche del mondo della traduzione, vogliamo oggi proporne una versione rielaborata e dedicata interamente al mondo dei marchi, disegni e brevetti. Vediamo quindi assieme quali sono i termini e gli acronimi più utilizzati nell’ambito della proprietà intellettuale, definendone inoltre il significato e l’uso.
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Per meri fini organizzativi, divideremo il testo in due macro-sezioni, una relativa agli acronimi e una dedicata alla terminologia specifica di settore.
Acronimi
IP: per quanto possa sembrare banale, occorre partire dalle basi. Il primo acronimo del nostro elenco definisce l’intero ambito di questo testo. IP (o più raramente PI) indica la proprietà intellettuale in senso lato, prendendo come struttura di base i termini inglesi Intellectual Property.
EPO: questa sigla indica l’Ufficio Europeo dei Brevetti, dall’inglese European Patent Office. Si tratta dell’organizzazione europea responsabile della concessione di brevetti sul territorio UE attraverso una procedura centralizzata.
UIBM: sigla dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), l’ente governativo italiano responsabile della registrazione e della gestione di brevetti, marchi, design e altri diritti di proprietà intellettuale in Italia.
WIPO: è l’acronimo per la World Intellectual Property Organisation, l’organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale delle Nazioni Unite. Più raramente indicata come OMPI (dalla traduzione italiana) si occupa dal 1967 di promuovere e incoraggiare l’attività creativa e la protezione della proprietà intellettuale nel mondo.
UPSTO: passiamo adesso oltreoceano. L’UPSTO è l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (o United States Patent and Trademark Office), ed è se vogliamo il corrispettivo americano del nostro UIBM.
™ e ®: questi acronimi, o simboli, indicano due differenti procedure legate ad un marchio.
Il simbolo ® indica un marchio registrato (registered trademark) e testimonia l’avvenuta registrazione del marchio presso l’ufficio di competenza.
™, invece, indica che il marchio è stato sì depositato, ma non ancora concesso dalle autorità. È il risultato di una domanda che risulta quindi ancora pendente.
TUB: chiudiamo la sezione relativa agli acronimi con una sigla di recente introduzione. Questa voce indica il Tribunale Unificato dei Brevetti, di cui abbiamo parlato in maniera approfondita qui – Il brevetto unitario e il Tribunale Unificato dei Brevetti.
Terminologia specifica
Una volta analizzati alcuni degli acronimi più comuni, passiamo ora ai termini specifici della proprietà intellettuale.
Deposito: come spesso accade nelle terminologie di settore, la semantica del vocabolo in questione può richiamare a più concetti legati alla vita di tutti i giorni. Nell’ambito della proprietà intellettuale, l’atto di presentare una domanda presso l’ufficio di competenze viene detto deposito e l’atto che ne risulta è detto “domanda di deposito”.
Divisionale: anche chiamato brevetto divisionale, o domanda divisionale, indica una domanda di brevetto presentata successivamente a un’applicazione principale già registrata relativa a un brevetto da cui il divisionale deriva.
Modello di utilità: o brevetto per modello di utilità, fa riferimento a una modifica di oggetti noti, come macchinari o loro parti, volta a migliorarne l’efficacia o l’utilità.
Rivendicazioni: sono le sezioni di un brevetto che definiscono in modo specifico l’oggetto per il quale viene richiesto il diritto di brevetto. Le rivendicazioni delimitano l’ambito dell’invenzione e definiscono ciò che è considerato protetto.
Stato dell’arte: rappresenta l’insieme delle conoscenze tecniche disponibili al momento della presentazione di una domanda di brevetto. La comprensione dello stato dell’arte è fondamentale per determinare la novità e l’attività inventiva di un’invenzione proposta.
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