Se è vero che gli errori e le sviste possono verificarsi in ogni ambito professionale, è altrettanto vero che un workflow consolidato, che preveda più fasi di verifica, può eliminare gran parte di questi problemi. Oggi, parliamo di una traduzione tecnica andata male, con ogni probabilità dovuta a un processo traduttivo poco attento ai dettagli e alle possibili sfumature del linguaggio.
Parliamo di una notizia riportata da Multilingual e Food Navigator, inerente alla catena alimentare britannica Tesco. Nello specifico, parliamo di un errore di traduzione tecnica, o se vogliamo un’imprecisione, relativa alla lista degli ingredienti di un prodotto alimentare.
L’alimento in questione è una bevanda al gusto cioccolato venduta da Tesco in Repubblica Ceca. All’interno degli ingredienti elencati sulla confezione, appariva anche la dicitura “čokoládový prašek”, la cui traduzione letterale è “polvere di cioccolato“. Tuttavia, questa non sarebbe la terminologia corretta per indicare l’ingrediente in questione. Per l’appunto, autorità e consumatori in Repubblica Ceca si riferiscono ad esso come “čokoláda v prašku”, traducibile in “cioccolato in polvere“.
Sebbene questa possa sembrare una sfumatura del linguaggio di poco conto, ha causato diversi inconvenienti alla catena di supermercati. Il caso in oggetto è infatti giunto fino alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
L’importanza del professionista nella traduzione tecnica
Il Food Information Regulation prescrive che le informazioni relative agli alimenti vengano offerte nella lingua ufficiale (o lingue ufficiali) dello Stato membro ove essi sono commercializzati.
E in tal senso si è pronunciata la CGUE: “un ingrediente composto può essere elencato tra gli ingredienti del prodotto senza una specifica precisazione sulla sua composizione solo se tale ingrediente è etichettato nella precisa dicitura linguistica dello Stato”.
Per molti esperti, questo errore sarebbe dettato da un eccesso di superficialità da parte della catena britannica. Sebbene per molti si tratti di una semplice sfumatura, ciò non si può dire per i madrelingua cechi.
Un linguista esperto, e madrelingua, avrebbe sicuramente notato l’imprecisione, optando per una traduzione tecnica più accurata.
I tentativi poi di tradurre questi termini utilizzando il motore di traduzione Google Translate confermano i sospetti di molti. Sospetti secondo i quali la traduzione in oggetto sarebbe stata frutto di una mera traduzione automatica, senza controlli e senza supervisione.
Sebbene Tesco non abbia mai dichiarato esplicitamente se la traduzione fosse o meno generata mediante traduzione automatica pura, e cioè senza l’ausilio di un traduttore professionista, Google Translate produce la stessa traduzione contro la quale il tribunale europeo si è pronunciato.
In conclusione, è sempre opportuno affidarsi a linguisti esperti, capaci di assicurare un’elevata qualità e garanzia di successo della traduzione.
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Fonti: Multilingual, Food Navigator, GIFT.
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