È decisamente la tendenza del momento. Canali social, testate giornalistiche e blog di varia natura, ogni canale di comunicazione parla di ChatGPT, l’ultimo modello elaborato da OpenAI, l’organizzazione di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale che vede tra i suoi fondatori anche Elon Musk e Sam Altman. Le opinioni sono divise, tra chi ritiene che questo modello possa rappresentare il futuro della scrittura automatica e chi invece ne sottolinea i difetti. Ma anzitutto occorre rispondere alla domanda più importante: cos’è ChatGPT?
“Abbiamo addestrato un modello chiamato ChatGPT che interagisce in modo conversazionale. Il formato del dialogo consente a ChatGPT di rispondere a domande di follow-up, ammettere i propri errori, contestare premesse errate e rifiutare richieste inappropriate. ChatGPT è un modello di pari livello di InstructGPT, che è addestrato a seguire un’istruzione in un prompt e fornire una risposta dettagliata”.
Con queste parole, presenti nella pagina dedicata del sito di OpenAI, viene presentato l’ultimo modello della serie GPT-3, acronimo di Generative Pre-trained Transformer 3. Ne abbiamo parlato in due nostri articoli: Intelligenza artificiale ed esseri umani e Tecnologia e linguaggio: DALL·E 2 stupisce i ricercatori.
Questi modelli di intelligenza artificiale si basano sul machine learning non supervisionato, utilizzando la tecnica di deep learning chiamata appunto transformer, la quale utilizza una rete neurale per comprendere ed elaborare il significato di un dato testo.
Il nostro ChatGPT, pur facendo parte dei modelli di apprendimento autonomo e non supervisionato, rientra nella famiglia degli InstructorGPT, ottimizzati successivamente tramite il rinforzo umano.
Nasce dalla volontà di rendere più agile e intuitiva l’interazione tra intelligenza artificiale e utente.
Ma come funziona ChatGPT?
Dopo aver chiarito le doverose premesse circa le caratteristiche tecniche di ChatGPT, vediamo ora il suo funzionamento.
Una volta effettuato l’accesso (anche tramite le credenziali Google) sarà possibile interagire con la dashboard per comunicare le istruzioni a ChatGPT.
Il nuovissimo modello ha generato molta curiosità negli utenti di tutto il mondo, per cui è possibile che la pagina notifichi la seguente stringa “ChatGPT is at capacity right now” indicante il raggiungimento della capacità massima di utenti. Tuttavia, è possibile richiedere la notifica della nuova disponibilità del servizio.
N.d.A. Nel momento in cui scrivo questo testo il limite è stato raggiunto.
Tornato alla normalità, ChatGPT offre la possibilità di inserire nella barra di navigazione l’istruzione che dovrà elaborare.
Dallo scrivere una ricetta a una stringa di codice Java, da una lettera di presentazione a un curriculum vitae, le possibilità sono infinite.
Alcuni esempi sono forniti via LinkedIn proprio dal nostro CEO Domenico Lombardini, che ha interrogato l’intelligenza artificiale per la stesura di un testo di presentazione del suo ultimo libro e per eseguire un controllo qualità su una traduzione di prova inglese-italiano.
Le opinioni dell’industria linguistica
I pareri degli esperti del settore linguistico non si sono fatte attendere.
Slator, la nota rivista specializzata nelle notizie riguardanti il mercato globale della traduzione, ha chiesto ai propri lettori quanto ritenessero rilevante il nuovo modello ChatGPT.
Il 37,5%, la percentuale più alta degli intervistati, ritiene che questo possa rappresentare un punto di svolta decisivo nell’industria linguistica. Il 31,9% si è mostrato interessato alle abilità dell’intelligenza artificiale e il 16,7% ha affermato la propria curiosità in merito. Solamente il 13,9% ha dichiarato il proprio scettiscismo, ritenendo effimero il clamore scatenato da ChatGPT.
Noi, giriamo a voi lettori il quesito.
Cosa ne pensate di ChatGPT? Fatecelo sapere nella sezione commenti dei nostri canali social!
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