Il Centro di traduzione dell’Unione europea ha pubblicato a fine febbraio 2023 una gara d’appalto per la fornitura di servizi di traduzione e post editing in svariate lingue europee. Tra le informazioni contenute all’interno dei vari documenti relativi al bando, trova posto anche un interessante dato inerente ai tempi di traduzione previsti e stimati dal Centro.
Non è la prima volta che trattiamo l’argomento. In un nostro precedente articolo abbiamo parlato della variabile Time to Edit, introdotta dal team di Translated nel corso di un proprio report, e dei dati forniti dagli esperti del settore relativi ai tempi di traduzione.
Riprendendo quanto scritto nel testo sopracitato, cercheremo di fare un confronto tra le tempistiche di mercato e i riferimenti contenuti all’interno dei documenti pubblicati dal Centro di traduzione dell’Unione europea.
Time to Edit e tempi di traduzione
La variabile Time to Edit (TTE) nasce per rappresentare quello che è il tempo medio impiegato dal linguista nel modificare l’output di traduzione della MT, diviso per il numero totale di parole. Vale a dire, il tempo necessario per il post-editing di una parola del testo pre-tradotto.
Confrontando le tempistiche medie registrate nel corso degli ultimi anni, il dato che più di altri risalta all’interno del report citato è certamente la maggiore rapidità con cui il traduttore riesce a svolgere il proprio compito se coadiuvato dai motori di traduzione più avanzati (2 secondi a parola sorgente nel 2022).
Maggiore rapidità che trova ulteriore conferma nelle affermazioni dei professionisti della traduzione intervistati nei mesi scorsi da Slator.
Volendo riassumere i numeri riportati nel testo, la media giornaliera (senza il supporto della traduzione automatica) si attesta attorno alle 2 500 parole.
Un volume che cresce notevolmente servendosi della machine translation. I dati a riguardo passano dalle 7 000 parole/giorno indicate da MemoQ, alle 1000 parole l’ora riportate dalla professoressa Olena Blagodarna. Pari a circa 8 000 parole al giorno se consideriamo un impegno giornaliero di otto ore.
Il confronto con il Centro di traduzione UE
Quanto detto finora servirà ora per avere un metro di paragone con il quale soppesare le informazioni contenute nel bando del Centro di traduzione dell’Unione europea.
All’interno delle specifiche della gara d’appalto, troviamo indicazioni relative alle coppie linguistiche interessate, alle modalità di svolgimento del processo traduttivo così come alla mole di lavoro giornaliera calcolata dal Centro.
Nello specifico, queste stime utilizzano come metro di misura le pagine processate in un giorno, ovvero:
- 10 per i servizi di traduzione;
- 15 per il full post-editing;
- 20 per il light post-editing.
Per meglio interpretare i dati appena elencati occorre chiarire che la pagina standard equivale a 1 500 caratteri, spazi esclusi, di testo sorgente.
Nel tentativo di confrontare finalmente tutti i tempi di traduzione indicati in questo testo, e basandoci sull’opinione diffusa in campo linguistico, possiamo affermare che nella lingua italiana e in quella inglese, 1 500 caratteri corrispondono rispettivamente a 218 e 250 parole in media.
Per i servizi di traduzione, quindi, 10 pagine da 1 500 caratteri al giorno corrispondono a 2 180 parole giornaliere (10 pagine moltiplicate per le 218 parole medie) per l‘italiano e 2 500 per l’inglese. Mole di lavoro che è quindi in linea con i dati riportati in precedenza.
Passando invece ai numeri relativi al post-editing, otteniamo rispettivamente 4 360 (it) e 5 000 (en) parole tradotte al giorno per il light PE. Dati che passano a 3 270 (it) e 3 750 (en) parole/giorno in caso di full post-editing.
In questo caso, è possibile notare quanto questo numero sia notevolmente inferiore a quello espresso dai professionisti intervistati da Slator a ottobre 2022.
Questi dati sono in linea con la vostra esperienza professionale? Fatecelo sapere nella sezione commenti dei nostri canali social!
Foto di Cats Coming