Se lo stanno chiedendo in molti, spaventati dai recenti sviluppi e dai successi raccolti dai nuovi sistemi di IA: che fine farà il traduttore con l’avvento dell’intelligenza artificiale?
Professionisti di tutto il mondo sono alle prese con la nuova e prorompente realtà che si è venuta a creare dopo gli ultimi traguardi raggiunti dalle tecnologie linguistiche. In molti temono un futuro tutt’altro che roseo, nel quale la figura del traduttore andrà via via scomparendo.
Altri, meno pessimisti, ritengono che questa nuova ondata di cambiamento non differisca dalla precedente, introdotta dai sistemi di machine translation e dagli strumenti di traduzione assistita.
Tutti si chiedono che ne sarà del nostro settore. Se l’era chiesto il The Economist tempo addietro e se l’è chiesto anche l’Associazione Americana Traduttori (American Translators Association, ATA), che ne ha discusso con l’ausilio di esperti del settore alla conferenza virtuale Translating and Interpreting the Future: Empowering Professionals to Innovate and Thrive.
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Il traduttore e l’intelligenza artificiale
Come riportato da Slator, alla conferenza hanno partecipato molteplici figure di spicco del settore dei servizi linguistici, i quali hanno fornito spunti di riflessione interessanti e messaggi di speranza per tutti i linguisti.
In primis, Jay Marciano, presidente dell’AMTA (Association for Machine Translation in the Americas). Nel suo discorso di apertura Marciano ha parlato della visione delle lingue naturali in termini matematici, definendo il linguaggio come uno degli algoritmi più complessi di tutti.
Ha poi proseguito trattando il tema degli attuali modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) e dei sistemi di elaborazione del linguaggio naturale (NLP).
Il suo contributo ha quindi mostrato come la realtà lavorativa di molti linguistici sia effettivamente cambiata, senza tuttavia lasciarsi andare al pessimismo dilagante. Secondo Marciano, infatti, l’ingresso nella scena dell’intelligenza artificiale ha portato alla nascita di nuove figure professionali, quali l’analista dei processi linguistici e il data curator.
Lavori per i quali i linguisti possiedono già molte competenze trasversali, facilmente applicabili alla nuova realtà. Ha infine concluso ricordando che il competitor non è colui che svolge in nostro stesso lavoro, bensì il professionista che meglio saprà adattarsi al cambiamento.
Un concetto ripreso in modalità diverse anche dagli altri relatori dell’evento. Tra questi, Matthew Schlecht, traduttore, chimico e medical writer poliglotta.
Schlecht ha parlato principalmente dell’attività del post-editor, di machine translation e di come gli output di traduzione automatica siano divenuti di volta in volta più precisi e accurati, benché non abbiano ancora raggiunto la qualità dei traduttori professionisti.
Schlecht ha inoltre discusso le differenze tra light e full post-editing, argomento di cui abbiamo parlato all’inizio del mese.
Il valore della traduzione umana
A completare il quadro fornito dai due esperti sopracitati è stato l’intervento di Jonathan Downie, interprete di conferenza e ricercatore, con un contributo dal titolo “Finding the Value in Human Translation and Interpreting When Machines Are So Good”.
Senza mezzi termini, Downie ha parlato di quella che è la realtà dei fatti: la tecnologia è in grado di tradurre e interpretare discretamente bene.
E tra linguisti sottopagati e le difficoltà in cui si trova il nostro settore, invita i professionisti ad ampliare la propria offerta, includendo servizi diversificati e specializzati senza abbandonare il ramo di attività attuale.
Secondo l’esperto, molti linguisti sono a oggi invisibili, presentando i propri servizi come qualificati e accurati ma non sfruttando appieno il potenziale del marketing, da utilizzare per rammentare agli utenti che sono i traduttori e gli interpreti di professione a fare la vera differenza.
E voi cosa ne pensate? Come vedete il futuro del traduttore e il ruolo dell’intelligenza artificiale? Fatecelo sapere nella sezione commenti dei nostri canali social!
Foto di Pavel Danilyuk